Gli itinerari delle Cinque Terre
Per scoprire questo tratto di costa tra cielo e mare il modo migliore è percorrere i sentieri che si snodano lungo la costa o raggiungono i santuari che sovrastano ciascun paese.
Partiamo da Riomaggiore,il borgo più orientale.Nella parte alta dell’abitato si trova la dimora del pittore Telemaco Signorini che più volte dipinse questi luoghi nelle sue tele e, in alto sul colle di Cericò, le rovine del Castello. Salendo ancora si arriva al Santuario della Madonna di Montenero da dove, attraverso un sentiero panoramico, si può raggiungere il borgo medievale di Volastra.
Per raggiungere Manarola è d’obbligo percorrere il sentiero più famoso delle Cinque Terre ,la “via dell’ Amore”, costruita negli anni trenta del secolo scorso. Essendo letteralmente scavata nella scogliera a circa trenta metri dal mare, rappresenta il percorso più originale e interessante dal punto paesaggistico, nonché quello maggiormente conosciuto e frequentato dai turisti. Vale la pena affrontarlo al tramonto per ammirare il panorama che offre quella che viene definita “la più bella passeggiata del mondo”.
La “Via delle Trasparenze marine” è il nome della strada per Corniglia,piccolo centro adagiato su un promontorio roccioso,in alto un centinaio di metri sul mare. Una posizione strategica per ammirare, tra le rocce ed i vigneti, gli altri quattro borghi delle Cinque Terre.
Ancora un sentiero che si snoda tra muretti a secco e uliveti per raggiungere Vernazza. Il Torrione, il Castello dei Doria e le tipiche case-torri che si stagliano tra gli uliveti ci preannunciano l’arrivo a Vernazza.
“U cantu de musse” (l’angolo delle chiacchiere) è la piazzetta con pianta ottagonale e l’alto campanile che rimandano a suggestioni arabe.
Da Vernazza partono vari sentieri che offrono passeggiate incantevoli, uno di questi porta al Santuario della Madonna di Reggio con la sua Madonna nera che si dice essere stata portata qui dai Crociati.
Ultima tappa il borgo di Monterosso, quello più a ponente. Attraverso il sentirto si costeggiano i terrazzamenti, dove, tra i muretti a secco, si rifugia la lucertola muraiola, una delle specie qui più diffuse. Ci s’inoltra nella macchia mediterranea che occupa i terreni ormai abbandonati. La vegetazione è molto varia, si trovano il leccio, il corbezzolo, il lentisco, l’erica arborea, la ginestra, il ginepro.
Nel XVI secolo tredici torri cingevano il borgo di Monterosso. Oggi rimangono la Torre Aurora, la Torre del Castello e la Torre Campanaria. Nel Convento e nella Chiesa di San Francesco si possono ammirare le opere di Bernardo Strozzi, Van Dyck e Luca Cambiaso. Ma per lasciarsi ammaliare dal fascino di Monterosso basta passeggiare tra i carrugi del centro antico.Per gli amanti del mare è il luogo ideale per una sosta visto che qui si trovano le spiagge più ampie e un mare di cristallo che fa da cornice a questa splendida opera d’arte della natura.
Sopra Monterosso, alla quota di 418 metri sul livello del mare, il santuario di Nostra Signora di Soviore, le cui origini risalgono al periodo romanico.